martedì 4 marzo 2014

Traduzione in italiano dell'intervista esclusiva ad Hulk Hogan pubblicata da WWE.com

traduzione a cura di Ambrogio Giacovelli


Sono trascorse meno di ventiquattro ore da quando Hulk Hogan ha fatto il suo atteso ritorno a Monday Night Raw e si trova già seduto negli uffici di Stamford, Connecticut, per una conversazione con WWE.com. Un uomo qualsiasi potrebbe aver avuto bisogno di qualche giorno per riprendersi prima di rimettersi in volo per attraversare l'intera nazione dopo aver sperimentato la scossa di adrenalina che si prova ad esibirsi di fronte a migliaia di fans eccitati sul serio. Ma qui stiamo parlando di The Hulkster, però. Questo è ciò che fa da quando l'ex Presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan era ancora in carica.
In realtà, il 23 gennaio 2014, si sono festeggiati trenta anni da quando Hogan a vinto il suo primo titolo di campione del mondo dei pesi massimi WWE Title dando inizio al movimento della Hulkamania. Da quel momento, il personaggio di The Hulkster si è talmente radicato nel tessuto della cultura pop americana che recentemente è addirittura comparso accanto a Le Uvette della California e Jason della popolare serie di film horror "Venerdì 13" in uno spot pubblicitario trasmesso nel corso del Super Bowl. Sapete, personaggi di fantasia. Se, talvolta, gli è sembrato di trovarsi in quello spazio sospeso tra la realtà e la fantasia, è comprensibile. Lui ha vissuto la parte migliore della sua vita all'interno delle pagine di un fumetto. E scusate se talvolta i disegni prendono vita.
Ma, come ha detto lunedi sera, questo è un punto di svolta per Hulk. Negli ultimi anni, ha visto le sue vicissitudini personali finire sotto i riflettori della pubblica opinione, è stato rimesso insieme su un tavolo di una sala operatoria ed è uscito dall'altra parte con la sua anuma rosso fuoco e giallo canarino più brillante e luminosa che mai. E ' un sopravvissuto, fratelli. E' l'Immortale. Ed è qui che lui si trova a tre decenni di distanza da quando la Hulkamania ha cominciato a correre selvaggia. Per cui cominciate pure a cantare con noi, “When it comes crashing down and it hurts inside…". (Parole della sua theme song "Real American", n.d.tr.).


WWE.COM: Come è stato tornare a Monday Night Raw nella notte di Lunedi? Eri nervoso prima di uscire di fronte ad un pubblico dal vivo come quello?

HULK HOGAN: Oh sì, avevo i nervi un po' tesi. Anche la sera prima non riuscivo a dormire. Mi giravo e rigiravo nel letto. Pensavo, "Come mi accoglieranno questa volta i fans?". Ma quando sono entrato in scena all'inizio dello show e mi hanno visto, è stato come camminare dietro ad un Jet 747. L'unico modo per spiegare l'energia che è scaturita da tutto quel rumore è dirvi che mi hanno fatto letteralmente sobbalzare gridando “Woah !". Ho fatto un passo indietro per un minuto. E mi sono detto "Okay. Sì, funziona!".

WWE.COM: Cosa ci dici delle Superstars e delle Divas? Eri preoccupato di come saresti stato ricevuto nello spogliatoio?

HOGAN: Speri sempre che tutto vada per il meglio ma il pensiero "Chi è questo tipo nuovo che arriva?" ti passa sempre per la testa. Molte di queste nuove Superstar non erano nate quando ho combattuto contro Andre The Giant allo Shea Stadium, quindi non si sa mai. Ma non ci sarebbe potuto essere un benvenuto migliore. Mi hanno dimostrato amore. Quando ho stretto la mano ad alcuni di loro, mi hanno guardato negli occhi ed erano seri. Una Diva ha detto "Caspita, sono una tua grande fan. Sei la miglior Superstar di sempre!" Io ho risposto "E' fantastico. Grazie." E' stato davvero bello arrivare in un gruppo di persone così buone.
WWE.COM: Puoi dirci come è avvenuto il tuo ritorno?

HOGAN: Nell'ultimo paio d'anni ci sono stati degli SMS tra me e Vince (McMahon). “Buon compleanno brother!” il 24 Agosto, giorno del suo compleanno. E poi Natale, il Giorno del Ringraziamento. Ci siamo tenuti in contatto così. Tutto il resto è partito quando sono rimasto senza lavoro. Non sapevo cosa avrei fatto. Pensavo di tornare a fare musica o qualcosa del genere. Un Martedì ero ufficialmente disoccupato. Il Venerdì stavo bevendo il mio caffè e sento squillare il telefono. Era Triple H: "Hey brother, volevo sentirti." Risposi "Hey amico, sto contemplando il mio ombelico al momento. Sono uffcialmente disoccupato." E cominciammo a parlare. Nel mio cuore speravo di tornare. Speravo di mettere il punto alla fine della frase ed era la sola cosa logica da fare. Aveva senso tornare.

WWE.COM: C'è sempre stata amicizia tra te e Mr. McMahon?

HOGAN: Oh sì. Voglio dire ci siamo sempre divertiti insieme. Quando mi sono trasferito a Stamford eravamo inseparabili — io, Vince e Pat Patterson. Ogni giorno in ufficio per anni, ed è stato grandioso. Tra il wrestling, guidare motociclette, alzare pesi e le pazze visioni che aveva Vince. Era come vivere in una favola. Persino quando andai via nei primi anni '90 ci amavamo alla follia a livello personale. Gli affari sono affari. Questa è una cosa che ho imparato da Vince — gli affari sono completamente diversi dall'amicizia. A volte mi confondevo. La linea è sottile, ma non importa cosa è successo, Vince c'è sempre stato per me.
WWE.COM: Hai parlato con Mr. McMahon lunedì?

HOGAN: Sinceramente mi ha dato quella sicurezza di cui avevo bisogno quella sera. Quando ero nervoso prima di uscire Vince è venuto da me e mi ha abbracciato così forte da spezzarmi quasi le costole. Mi ha detto "Vai lì fuori e divertiti!" e io ho risposto "Sì. E' quello di cui avevo bisogno. Ne avevo bisogno da te." C'è sempre stato per me e siamo sempre stati amici.

WWE.COM: Vi siete mai telefonati quando andavi forte in WCW?

HOGAN: No, no, no. Non è mai capitato durante quel periodo.

WWE.COM: Com'è stato veder diventare Stephanie McMahon da una giovane ragazzina alla donna più potente in WWE?

HOGAN: E' brava sapete? Conosce l'arte. Non è un automa — conosce lo storytelling, conosce il business dalla A alla Z. Quando ero qui ero testardo. Restavo coi miei pensieri risalenti all'epoca più barbarica del pro-wrestler credendo che "Questi devono essere i wrestlers, con grandi pance e grandi braccia.". Quindi quando Stephanie provava a dirmi come essere Hulk Hogan io pensavo "Wow. C'è una ragazza vicino a me." Non capivo allora. Ho usato i suoi consigli e mi hanno aiutato, ma non avevo mai davvero capito quanto valesse. Ora lo so, perchè è dannatamente brava in tutto. E' fantastico vedere lei e Hunter. Sono totalmente dediti a ciò che fanno, ce l'hanno nel sangue. Ed è bello da vedere perchè non è comune.
WWE.COM: Ti sei mai visto in un ruolo amministrativo o non sei un tipo da giacca e cravatta?

HOGAN: Non saprei. Non ho mai pensato ad un ruolo del genere. Ho comprato qualche giacca comunque [ride]. Quando ho chiamato Triple H, ho detto “Hey, brother. Sto venendo a Raw, ho la roba giallo-rossa, ho i bolos, ho la giacca." Ha risposto “Oh, no, brother. Noi vogliamo l'intrattenimento. Vogliamo il giallo e il rosso. Vince vuole tutto.” “Bene.” Avevo una paura terribile che mi dicessero “Vieni in giacca.” Non gli è passato proprio per la mente. Ma dovevo chiedere, avevo queste giacche in giro. Sono pronto a indossarle per qualsiasi cosa.

WWE.COM: Come hanno fatto il giallo e il rosso a diventare i tuoi colori rappresentativi? Come mai non verde e blu o nero e argento?

HOGAN: Provavo diversi colori sai? Il bianco sembrava buono, ma si sporca facilmente. Avrei dovuto lavarlo continuamente. Poi sono passato al turchese per un po'. Ma quando ero ragazzo a Tampa c'era un wrestler di nome Angelo Poffo con questa incredibile abbronzatura e indossava pantaloncini giallo canarino. Così ho indossato anch'io questo giallo e l'ho provato con le ginocchiere blu. Poi sono passato alle ginocchiere rosse e mi sono detto "Okay, così funziona." Ronald McDonald rosso e giallo, Hulk Hogan rosso e giallo. Ci stava.
WWE.COM: E' un periodo interessante per la tua generazione di Superstars. Torni nello stesso momento di The Ultimate Warrior. C'è amicizia tra voi?

HOGAN: Non so molto. Triple H mi stava dicendo a grandi linee di The Ultimate Warrior e io ho detto “Triple H, sono tranquillo brother. Dopo tutto quello che ho passato e che ho imparato, per me è importante tutto ciò che succede da ora in avanti. Capisco che potrebbe essere un piccolo problema ma non preoccuparti per me.”. Mi piacerebbe stringergli la mano, guardarlo negli occhi e dire “Brother, ho solo affetto per te. Qualsiasi cosa tu ritieni che io ti abbia fatto, me ne scuso. Se tu hai fatto qualcosa di sbagliato a me, non voglio invece le scuse da parte tua. Di qualunque cosa si tratti brother, ho solo affetto per te, lavoriamo pure insieme.”. Se possiamo essere amici? Anche di più, perchè è una persona buona.
WWE.COM: Sei rimasto deluso quando hai saputo che avresti solo presentato WrestleMania XXX? Speravi di calcare il ring?

HOGAN: Ascolta, brother, adesso stai cercando di tirare fuori il mio ego [ride]. Cercherò di metterlo a dormire. A questo punto tornare ed essere il presentatore di WrestleMania è un grandissimo onore. Mi piacerebbe avere un WrestleMania moment e andare sul ring perchè uno dei buoni è nei guai con qualcuno come Triple H e io arrivo e a suon di pugni aiuto il buono a vincere? Mi piacerebbe? Sissignore. Ma al momento mi sento bene fisicamente — ed è un fatto — dopo due protesi al ginocchio, due all'anca e nove operazioni alla schiena, non mi lancerò dalla terza corda per un Legdrop. Non accadrà mai. Ma sono davvero felice di essere l'host di 'Mania. E' una mostruosa dose di adrenalina.

WWE.COM: Probabilmente non c'è una sola Superstar con più WrestleMania moments di te, ma nella tua carriera avresti voluto combattere qualche match che poi non si è fatto?

HOGAN: Beh, un sacco di cose erano nella card, ma qualcosa che non è capitata davvero è stata Flair contro di me. Eravamo segnati per combattere ed avevamo avuto successo a Chicago quando abbiamo infranto tutti i record, e anche a Minneapolis. Flair-Hogan era magia. Avremmo potuto raddoppiare il prezzo e avremmo comunque avuto il tutto esaurito. Eravamo su quella strada per WrestleMania e ad un tratto i piani sono cambiati e non ho mai capito il motivo per cui non si è più fatto. Ci sono altri dream match come contro “Stone Cold” Steve Austin. Quando sono tornato dopo aver combattuto contro The Rock, pensavo che avremmo combattuto quell'incontro, perchè avrebbe avuto perfettamente senso, quindi non so come mai non se ne fece di niente.
WWE.COM: Cosa significa per te il ritorno in WWE? E' più il culmine di qualcosa o solo l'inizio?

HOGAN: Se intendi spiritualmente, sapevo già che tutto sarebbe andato bene. Sapevo che tutto sarebbe andato nel modo in cui immaginavo perchè ero in linea col WWE Universe, brother. La mia carica emotiva è alta al momento — sapevo che avrei provato solo belle emozioni. E anche se ero nervoso, avevo avuto questa prevalente sensazione di pace. Sapevo che una volta andato là fuori tutto sarebbe andato bene. Continuo ad essere permeato da questa carica emotiva positiva. Sono in cima, brother. Spiritualmente, sono in perfetta sincronia con il WWE Universe adesso.

Credits: WWE.com & WorldOfWrestling.it

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